Astana Qazaqstan, Michael Mørkøv annuncia il ritiro a fine stagione: “Sento di aver ottenuto tutto quello che potevo ottenere”
Michael Mørkøv appenderà la bici al chiodo al termine di questa stagione. Tramite un video apparso sui canali social della sua squadra, l’Astana Qazaqstan, il 39enne danese ha infatti annunciato che i prossimi saranno i suoi ultimi mesi come corridore professionista. Attivo anche su pista, dove ha conquistato un oro olimpico a Tokyo 2020 nella madison e un argento a Pechino 2008 nell’inseguimento a squadre, Mørkøv ha iniziato la propria carriera su strada nel 2005 nella Continental danese Team GLS, approdando nel WorldTour nel 2009 con la Saxo Bank, poi diventata Tinkoff – Saxo.
Da allora, il classe 1985 ha sempre militato in squadre della massima divisione, correndo anche per Katusha e Quick-Step e ottenendo in tutto cinque vittorie, la più importante delle quali è sicuramente quella conseguita nella sesta tappa della Vuelta a España 2013, ma specializzandosi soprattutto come ultimo uomo per velocisti quali Elia Viviani, Fabio Jakobsen e Mark Cavendish.
“Questo sarà il mio ultimo anno come corridore professionista – le parole del danese – Sono molto orgoglioso di quello che ho ottenuto come corridore su pista e su strada, di aver partecipato alle più grandi corse, di essere stato parte delle più grandi squadre, di essere stato circondato da grandi compagni di squadra e di aver fatto tante amicizie durante questi anni. Sin da giovane non sono mai stato il corridore più talentuoso, ma sono riuscito a lavorare duro e sento di aver ottenuto tutto quello che potevo ottenere“.
Ringraziando la famiglia per averlo sostenuto in questi anni, Mørkøv ha poi aggiunto: “Devo dire che mi sto godendo questo Tour molto più di qualsiasi altro Tour perché sto cercando di assorbire tutto il possibile. L’esperienza con Cav (Cavendish, ndr) mi sta facendo godere a fondo questa stagione. Naturalmente, ho ancora diversi obiettivi da ottenere, in questo Tour de France, ai Giochi Olimpici, ai Mondiali su pista di Ballerup di ottobre, ma sarà solo alla mia ultima gara a Copenaghen che mi colpirà il fatto che sarà davvero l’ultima volta che metterò il numero sulla schiena”.
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